Riceviamo e pubblichiamo

Spero di fare cosa gradita inviandovi due articoli trovati su internet che trattano episodi analoghi a quelli accaduti nella partita Prato 2000-Jolly Montemurlo.

Cordialmente Bacci D.

 

 

Segnano con l' avversario a terra e restituiscono il gol E' successo a Grosseto: protagonista il tecnico di una squadra juniores

Segnano con l' avversario a terra e restituiscono il gol E' successo a Grosseto: protagonista il tecnico di una squadra juniores GROSSETO - Una partita del campionato juniores provinciale di Grosseto ha offerto un episodio singolare. In campo le squadre di Istia d' Ombrone e Castiglione della Pescaia. Al quarto d' ora della ripresa Gabriele Fabiani, giocatore della Castiglionese, resta a terra infortunato. Intanto entra in possesso della palla Andrea Chessa compagno di squadra di Fabiani. I giocatori dell' Istia d' Ombrone convinti che l' avrebbe buttata in fallo, si fermano. Ma Chessa, che non si era accorto della situazione prosegue e segna. In vantaggio la Castiglionese 2-0 e palla al centro. A quel punto l' allenatore della formazione vincente Stefano Rosini, ex centrocampista a livello di seconda categoria e da alcuni anni tecnico di base, prende un' insolita decisione. «Dopo il gol la partita era ripresa - racconta Rosini - ma quando la palla è finita sul fondo dalla nostra parte mi sono avvicinato al nostro portiere e l' ho invitato a dare la palla a un attaccante dell' Istia d' Ombrone e lasciare che segnasse in modo da rimettere la partita con un gol di differenza». La partita si conclude sul 2-1 per la Castiglionese. lo chiamano «Arrigo» , come Sacchi perchè si è trovato nella stessa situazione dell' allora tecnico del Milan, durante una partita contro l' Atalanta. Rosini però si è comportato in maniera diversa: «Ho raccontato ai miei giocatori un episodio del quale si è "macchiato" il Milan e Sacchi. Ho ricordato loro l' episodio di Atalanta-Milan quando Massaro incaricato di una rimessa laterale - la palla era stata messa fuori dall' Atalanta perché c' era un milanista a terra - mandò la palla in area di rigore sul compagno Borgonovo che fu atterrato. Rigore per il Milan. Tutti pensavano allora che Franco Baresi l' avrebbe calciato sul fondo e invece segnò. La nostra seconda rete la giudicavo il frutto di un comportamento antisportivo inaccettabile e ho cercato di riparare».

 

«Avevo fatto un gol antisportivo, dovevo farmi perdonare»


Articolo di Matteo Cabras pubblicato da La Nuova Sardegna del 22.01.2008

SILIQUA. Mentre in serie A si viveva l’ennesima giornata di veleni e di violenze, con l’innovazione della stretta di mano di fine gara rispettata a seconda dell’umore e del risultato, in Sardegna un ragazzino di 17 anni non ha aspettato il terzo tempo per mettere in atto un grande gesto di fair play, rimediando con un autogol volontario a un umanissimo, sportivo errore. Alessandro Pontis, attaccante del Siliqua, domenica ha stupito il mondo del pallone dimostrando che mentre in altri campi, dall’amore alle sventure, non si può tornare in dietro, nello sport è possibile. Campionato di prima categoria, girone A. Tra il lanciatissimo Siliqua e la Sguotti di Carbonia corre il quarantesimo minuto. L’arbitro, dopo aver fermato il gioco per un infortunio ai danni di un giocatore ospite, scodella il pallone tra Pontis e un avversario.L’attaccante biancoazzurro non ci pensa due volte e, invece di rendere la palla agli avversari, di prima intenzione scaraventa la palla in rete riportando a galla i suoi compagni, che erano sotto di due reti. Un gesto antipatico, che nel galateo del pallone equivale a una grave infrazione delle più elementari regole di sportività.
I giocatori della Sguotti protestano a lungo, ma l’arbitro non può far altro che convalidare.
E dopo appena cinque minuti lo stesso Pontis mette a segno il gol del due a due.
L’intervallo serve a raffreddare gli animi. E all’inizio della ripresa ecco inaspettata l’ennesima sorpresa. Il Siliqua batte il calcio d’inizio. Palla a Pontis che, percorsa a ritroso tutta la sua metà campo, deposita il pallone alle spalle del suo portiere. Incredulità generale. Silenzio in campo e sugli spalti con la Sguotti di nuovo in vantaggio e partita di nuovo in salita per i biancoazzurri di Siliqua. Un gesto da applaudire, comunque.
Ma chi è questo diciassettenne che, con il suo gesto, ha impreziosito le fredde cronache della domenica dilettantistica? Classe 1990, originario di Iglesias, Alessandro Pontis ha cominciato nelle giovanili del Cagliari. Un anno negli allievi poi il ritorno nell’Iglesiente. A Siliqua la promessa sulcitana sta trovando la sua consacrazione e quest’anno è stabilmente nella prima squadra, con la quale ha realizzato già quattro reti.
Timido, taciturno, non si capacita del grande eco mediatico del suo gesto e spiega così l’accaduto. «Dovevo assolutamente rimediare. Non è bello segnare un gol come ho fatto io. Ho subito sentito intorno una grande pressione, che conl passare dei minuti è diventata insostenibile».
«So che avrei dovuto restituire la palla agli avversari, ma il mio è stato un gesto istintivo. La foga agonistica non mi ha fatto pensare a quello che stavo facendo».
Lo stato d’animo del ragazzo, attonito e scosso per quanto accaduto, è stato immediatamente recepito dai compagni di squadra più scafati che, insieme all’allenatore, hanno deciso nell’intervallo di restituire il maltolto all’undici avversario.
«Nel chiuso dello spogliatoio ci siamo consultati e abbiamo preso, insieme, la decisione - conclude Pontis -. Immediatamente dopo l’autogol mi ha fatto piacere sentire i complimenti degli avversari che, dopo un momento di incredulità, hanno capito l’importanza del mio gesto». E la partita? E’ finita 3-3.

 

 

 

-------------------------------------------------------------------Messaggio: Sono una delle "signore" che a fine partita avevano
commentato che sostanzialmente "l'errore arbitrale" e il gol subito si
erano scherzosamente pareggiati (mi chiedo ma dove era il portiere?);
non credendo che l'accaduto potesse avere un seguito oltre il cancello
del campo sportivo. Noto invece con rammarico che la cosa è proseguita
e in maniera non troppo simpatica. Quei genitori che dicono di essere
molto "legati" ai ragazzi del Prato 2000 percheè cresciuti insieme ai
propri figli non hanno dimostrato questo grande attaccamento perchè
forse non si sono resi conto che con tutta la "pubblicità" gratuita che
stanno facendo, gli stanno affibbiando un appellativo di "furbi" che
forse proprio non meritano. Ho notato infatti che altre persone si sono
prodigate a farvi avere articoli circa la "sportività". Tutta questa
polemica poteva "forse" essere giusta se quel "gol" avesse causato un
danno ai fini del risultato del Jolly Montemurlo, ma così non è stato,
visto che il Prato 2000 ha comunque perso la partita. Spero che la
discussione finisca veramente e che si parli di fair play solo quando
effettivamente viene praticato da tutti non solo a parole. Cordiali
saluti.

 

 

Risposta:

 

Se nella sua email la Signora Antonella si riferisce a quanto da me scritto, le consiglio di rileggere quanto pubblicato (qui) perchè non ho scritto niente di ciò che la signora afferma. Ho solo detto che da dirigente del Prato 2000 e del Jolly Montemurlo, sono dispiaciuto che l'episodio sia accaduto,  proprio durante l'incontro   che ha visto affrontarsi queste due squadre. Ripeto che sono  dirigente di entrambe le società e perciò avrei preferito che l'episodio fosse accaduto in un'altra partita. Anche in questo Lei non è d'accordo con me?  Da dirigente del Jolly ho ringraziato chi si è sentito in dovere di scusarsi,  come dirigente del Prato 2000 invece mi sono unito a chi si era già scusato.

A me hanno sempre insegnato ad  accettare le scuse quando ci vengono fatte e a chiedere scusa quando ci sembra di non aver tenuto un comportamento corretto (e spero di riuscire ad insegnare questo anche ai miei figli).

 

 Riepilogando:

-mi sono detto dispiaciuto che l'episodio sia accaduto proprio  in   questa partita

-ho affermato che posso capire, ma non condividere l'opinione di chi afferma che si è trattato di un episodio "normale"

-ho ringraziato chi si è sentito in dovere di scusarsi

-ho chiesto scusa 

 

 STOP NON HO DETTO ALTRO!

 

 

 

Scusarsi o accettare delle scuse per Lei significa fare polemica??

Se si va a rileggere quanto da me scritto vedrà che io non ho affibbiato a nessuno l'appellativo di "furbo", non sono sceso in particolari su quanto accaduto, non ho citato in alcun modo i ragazzi, e non ho mai usato la parola  Fair Play.

 

Se Lei fa tutte queste affermazioni, non so a chi si riferisca, non certo a quello che ho scritto io, che per fortuna è ancora sotto gli occhi di tutti.... basta andare a rileggerselo.

A.A.

 

 

 

 

 

 

 

Messaggio: Caro Andrea, sono Luca e parlo da Luca e non da allenatore
dei giovanissimi Prato 2000 del '95. Sono il primo a dispiacermi di
quanto successo e chiedo scusa a nome della squadra che ho il piacere
di allenare. Penso che l'etica sportiva non sia una cosa dalla quale non
si puo' prescindere soprattutto nei ragazzi.Detto questo mi preme
sottolineare alcuni aspetti.
Purtroppo non ho visto quanto accaduto perché stavo parlando con il
mio dirigente dell’occasione fallita dal nostro giocatore e mi sono
meravigliato quando ho visto tutti andare a centrocampo ed ho pensato
che l’arbitro avesse visto la palla oltrepassare la riga … ovvio che
è una cosa assurda ma è la prima cosa che mi è venuta in mente.
Mentre chiedevo conto ai vostri dirigenti di quanto successo la partita
è ripresa senza che potessi fare niente. Dopo un paio di minuti capito
più o meno quanto accaduto ho chiamato l’arbitro per farmi spiegare e
 dicendo poi che avremmo fatto segnare un goal anche a voi … ma visto
che la partita era ripresa, visto che alcuni nostri ragazzi mugugnavano
un po’ dicendo che il portiere non aveva fermato la palla ecc. ho
esplicitamente detto all’arbitro e ai vostri dirigenti di continuare
così visto che comunque si stava perdendo…. ma che se avessimo
segnato un goal, e quindi raggiunto il pareggio, vi avremmo fatto
segnare un goal per ristabilire l’esatto punteggio. Forse la cosa
giusta da fare era quella di farvi segnare subito ma il fatto di non
aver visto quanto accaduto devo dire mi ha condizionato molto.
 Voglio ribadire comunque le mie scuse personali che spero vorrete
accettare…. Permettimi però una cosa :
Non facciamo di un episodio un “dramma” e pensiamo invece ai
prossimi impegni e alle prossime partite senza esasperare troppo i fatti
, visto che spesso siamo tutti bravi a farlo…. Dico questo perché mi
è venuto all’orecchio che alcuni genitori sostengono che io
all’allenamento insegno a comportarsi disonestamente ai ragazzi. Ora
Andrea , la cosa non mi tocca proprio per niente visto la “demenza”
di tali affermazioni , penso però che se corrispondono a verità,
dovrebbe scusarsi chi sostiene queste cose , così come stò facendo
io.
Un saluto all’amico Andrea
Luca

 

 

 

 

Ciao Luca,

ti ringrazio di cuore della tua email,  ma non ti devi scusare di nulla,  lo hai già fatto al campo, basta e avanza.  Ho già ringraziato anche gli altri dirigenti e per me la faccenda è chiusa .

Quello che ho scritto sul sito, l'ho pubblicato per rendere pubbliche le Vostre scuse e per dare la possibilità a tutti di aggiungere qualcosa. Io speravo di ricevere email come la tua e di chiudere l'accaduto con un grande abbraccio. Probabilmente non riesco a spiegarmi bene, infatti la cosa che  più mi dispiace è che sono stato frainteso da qualcuno 

 

Precedentemente alla  tua email,  ho ricevuto il messaggio della signora Antonella, la quale  mi accusa (almeno sembra si rivolga a me) di fare della pubblicità gratuita  e che ciò  porterebbe a far passare per dei "furbi" i ragazzi.  Ho trovato molta malizia in quelle frasi. Vorrei  far notare alla signora Antonella che l'articolo di Calciopiù in edicola oggi, l'ho scritto io e  come tutti potranno vedere non c'è alcun accenno all'episodio incriminato. Se avessi voluto pubblicizzare l'accaduto bastava citare l'episodio  sul commento  lo avrebbero letto migliaia di persone, non solo quei quattro gatti che frequentano questo sito.

Sicuramente verrò rimproverato da qualche genitore della mia squadra perchè non ho citato il fatto su Calciopiù, ma  ho spiegato quale era il mio scopo............ ...non certo quello  di  pubblicizzare l'accaduto.  Ho profonda stima di te, Lauro e anche di Enzo come ce l'ho di molti genitori e  altri dirigenti,   so che persone splendide siete, quindi non dovete avere dubbi, nessuno ce l'ha con Voi.    Sono d'accordo con te, non facciamone un dramma e chiudiamola qui,  con un abbraccio. Un ultima cosa, nelle tue parole ho letto un po' d'amarezza nei confronti di chi ha "sputato" veleno contro di te, con quelle  affermazioni assurde.

Evidentemente quei genitori non ti conoscono come ti conosco io.

 

 

Ti ringrazio di nuovo per quanto hai scritto, hai dimostrato ancora una volta che oltre ad un bravo allenatore sei una gran bella  persona. Come  tu stesso hai suggerito,  finiamola qui, anche perchè chi vuol capire a questo punto  ha capito, a chi invece fa comodo non capire non lo convinceremo certo noi due. 

Andrea